“Stabilimenti” dei Cavalieri di Malta del Priorato di Pisa tra 1784 e 1795

In un registro dei Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme o di Malta si trovano notizie interessanti sull’Ordine nell’ultimo ventennio del settecento. Riguardano il Priorato di Pisa e le sue commende e integrano i ruoli di questi e dei cavalieri già editi, dando ennesima testimonianza – anche se i tempi erano altri – dell’importanza che il Priorato e la sua città ebbero nel passato.

1) “Stabilimenti riguardanti il Priorato di Pisa - 1784.
Allorché vacherà la commenda di San Leonardo delle Sette Fontane di Sardigna [Santu Lussurgiu, Oristano] goduta da monsignore Mainardo prior della conventuale di Malta, il Tesoro dell’Ordine bonificherà a questo Priorato la somma di scudi maltesi [oggi sono 0,24 euro] 1000, e ciò annualmente erigendosi nel Priorato una nuova commenda invece di quella che era prima al nostro Priorato unita, ora ceduta al Priorato di Lombardia.
Questa commenda non pagherà alcuna imposizione ordinaria né straordinaria, e il cavaliere che ne sarà investito ritirerà netti dal Tesoro per mezzo di Ricetta [ufficio finanziario] i detti scudi 1000 con restar gravata solo del mortorio, e vacante [diritti sui frutti per morte del possessore non ancora raccolti].
Il titolo sarà commenda dei SS. Pietro e Leopoldo.
Gli scudi 5000 maltesi che devon servire per rindennizzare questo Priorato, saranno pagati dal Tesoro dell’Ordine per mezzo della Ricetta subito che vacherà la commenda di Mazzara, e dopo il termine del vacante e mortorio della medesima.
Le cinque commende, che avranno l’aumento di scudi 500 maltesi per ciascheduna tratti dai suddetti 5000 sono le appresso:
San Carlo al Pontadera [Pontedera]
San Lazzaro di Volterra
San Giovanni di Corneto [Tarquinia]
San Giovanni d’Orvieto
Bagnana [Bagnara Calabra]
Onde i cavalieri che goderanno queste commende ritireranno dalla Ricetta scudi 500 per ciascheduna.
Gl’altri 2500 scudi simili, residuo dei 5000, saranno divisi in cinque parti eguali, che formeranno cinque nuove commende, le quali non avranno altro aggravio che il mortorio e vacante, né vi sarà spese di miglioramento e cabreo [verifiche e attestazioni catastali] e il cavaliere sarà capace di prendere una commenda migliore senza aspettare i cinque anni stabiliti dagli statuti.
La commenda delle Sette Fontane di Sardigna ha di rendita scudi 704 maltesi, dai quali tolti 109.11.12 simili per responsione [versamento in denaro a scadenza], resta per il commendatore la somma di scudi 594.-.8, e la nuova commenda de’ SS. Pietro e Leopoldo avrà di rendita certa scudi 1000 senza alcun peso.
Per il che rispetto a questa commenda il Priorato acquista scudi maltesi 405.11.12 annui, e dagli scudi 5000 simili ne ritrae gl’appresso vantaggi.
Primo. Acquista 5 nuove commende, le quali non obbligano a tenerle 5 anni per rendersi capace di migli0rare e non soffriranno spese di responsioni, né di miglioramenti, né di cabreo.
Secondo. Aumenta di 500 scudi maltesi ciascheduna delle sopraddette commende, quali prima mai erano prese per miglioramento essendo di piccola rendita, come appresso.
San Carlo al Ponte d’Era avrà di rendita scudi 1222.1.15 quando non ne aveva che scudi 722.1.15
San Lazzaro di Volterra ne avrà scudi 932.9.10 che prima non ne aveva che 432.9.10
San Giovanni di Corneto ne avrà scudi 1356.11 che prima non ne aveva che 856.11.11
San Giovanni d’Orvieto ne avrà scudi 1489.9.7. che prima non ne aveva che 989.9.7
Bagnana ne avrà scudi 995.9.14 che prima non ne aveva che 495.9.14”.

2) [In un foglio sciolto all’interno di quello di sopra si legge:]
La commenda di Castel Araldo [Viterbo] de’ Frati Cappellani nel Priorato di Pisa ha di rendita circa gli scudi 60.
Presentemente la possiede il frate Cappellano Rescicha [Giuseppe Rescica] del Priorato di Messina.
Dopo di lui vi sono due FF. Cappellani Toscani che risiedono in Malta, che uno è il sacerdote Bianconi [Giulio], l’altro il sacerdote Riddi [Giovanni Luigi].
Oltra questi vi sono cinque maltesi ricevuti e naturalizzati avanti il Piano Conciliativo [la riorganizzazione del 1784] e tra questi ve ne sono di quegli che non hanno 15 anni. Il pretendente ne ha 23, onde pare che posso poco lusingarsi per la commenda addetta ai frati Cappellani.
Egli chiede la naturalizzazione nel Priorato di Pisa, per poter esercitare l’avvocatura nella Religione, essendo proibito esercitar tal impiego a chi non è della Religione”.

3) Infine un “Ruolo” del 1795:
[...]
“Commende del venerabile Priorato di Pisa
1. Priorato – Nobile Lorenzo Corsini – grazia pontificia – I maggio 1741
2. San Giovanni di Prato – Camera Magistrale – fra Ottavio Benvenuti – grazia magistrale [nobili iscritti per importanti servizi] – I maggio 1794
3. San Giacomo di Arezzo – fra Girolamo Laparelli – primo miglioramento – I maggio 1793
4. San Carlo di Pontadera – fra Giovanni Battista Petrucci – primo miglioramento – I maggio 1793
5. San Lazzaro di Volterra e di Bibbona – fra Daniello Berlinghieri – primo miglioramento – I maggio 1790
6. San Giovanni di Corneto – fra Bartolomeo Mignanelli – cabimento [grado di anzianità] – I maggio 1788
7. San Girolamo da Bagnano [sic, San Silvestro a Bagnara] – fra Gaetano Bonsignori – primo miglioramento – I maggio 1793
8. San Giacomo in Campo Corbolini [Firenze] – fra Luigi Requesens – grazia magistrale – I maggio 1778
9. San Pietro alla Maggione in Camolia di Siena – balì fra Gioacchino Requesens – grazia magistrale – I maggio 1788
10. San Leonardo di Siena – fra Ottavio Benvenuti – grazia magistrale – I maggio 1795 11. San Giovanni e Pietro della Maggione di Lucca – fra Giovanni Antonio Laparelli – secondo miglioramento – I maggio 1793
12. San Giovanni dai Orvieto – fra Innico M. Guevara – cabimento – I maggio 1781
13. Santo Sepolcro di Firenze – fra Brunero Malatesta Simonetti – grazia magistrale – I maggio 1777
14. SS. Pietro e Leopoldo di Pisa – ammiraglio fra Gino M. Ginori – cabimento – I maggio 1786
15. Santa Maria di Mucciano di Mugello – nobile Lapo Ricci – padronato – I maggio 1791
16. San Sebastiano di Valdelsa, ossia del Benino – vacante
17. Sant’Antonio del Ferro [Prato] – ammiraglio fra Gino M. Ginori – padronato – I maggio 1739
18. Sant’Eufrasio di Volpaia [Radda in Chianti] – sacerdote Vitalissimo Arrighi – padronato
19. San Severo Allegri [a Legri, Calenzano] – sacerdote Vitalissimo Arrighi – padronato
20. San Giovanni Battista di Sovigliana [Empoli] – nobile Luigi Rondinelli – padronato – I maggio 1788
21. San Giovanni dell’Impruneta [Firenze] – fra Francesco Guidi – padronato – I maggio 1784
22. San Pietro a Quaracchi [Firenze] – nobile Vincenzo Vettori – padronato – 10 ottobre 1761
23. Sant’Apollinare di Monte Bello [Vicentino] – nobile Bernardo Seracini – padronato – I maggio 1781
24. San Giovanni Battista a Diaceto [Pelago, Firenze] – nobile Lapo Ricci – padronato – I maggio 1791
25. Prima Commenda delle cinque fissate nel Piano Conciliativo – fra Pietro Orlandini – cabimento – I maggio 1796
26. Seconda commenda delle suddette – fra Niccolò Medici – cabimento – I maggio 1792
27. Terza commenda delle suddette – fra Francesco Guidi – cabimento – I maggio 1793
28. Quarta commenda delle suddette – fra Francesco Conversini – cabimento – I maggio 1789
29. Quinta commenda delle suddette – fra Ansano Chigi – cabimento – 22 maggio 1790
30. Preziosi, ossia di Porta Reale – diacono Martino Preziosi – padronato”.

Paola Ircani Menichini, 29 giugno 2023.
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